Bisogna essere produttive sempre, in modo lineare?
Nella nostra società ci è richiesto di essere produttive ed efficaci, sempre, soprattutto nel mondo lavorativo. Un modo lineare di lavorare, programmare, creare. In un’era professionale per la maggior parte creata da uomini. La presenza delle donne in questo campo è fondamentale per l’equilibrio della società, ma possiamo chiederci se la professionalità al femminile si debba per forza esprimere allo stesso modo di quella maschile.
Fisiologicamente le donne e gli uomini sono diversi
Questa differenza può essere fonte di una conoscenza usata a proprio vantaggio. Infatti il ciclo mestruale ci porta una ricchezza tale da renderci molto più performative, in tutta serenità durante tutto il mese, usando qualche accorgimento e strumento di autoconoscenza.
Sembra contro-intuitivo : siamo cresciute con l’idea di azzerare questa ciclicità, che non si deve vedere dall’esterno. Ancora peggio nel momento delle mestruazioni : le pubblicità ci bombardano di immagini di sangue blu, da nascondere a tutti i costi perché quei giorni di ciclo siano « normali » e inosservati. O di pillolette che ci permettano di dimenticare questa « scocciatura femminile ».
La ciclicità può essere una risorsa da sfruttare?
Ma ci sono vari modi di guardare questa ciclicità : può provocare instabilità e cambiamenti continui da controllare, o può essere una fonte di rinnovamento, di creatività e di vitalità. E la chiave per passare da un punto di vista a un altro è la conoscenza e l’ascolto del proprio corpo, per assecondarlo e non ostacolarlo.
I cambiamenti ormonali ci servono a scandire dei tempi durante il mese, e ci portano energie diverse : pausa ed introspezione, creatività e innovazione, metodicità e comunicazione, che si alternano.
Si può programmare il mese cercando di seguire queste fasi diverse : prendendo gli appuntamenti o prese di contatto in quelle giornate di maggiore capacità comunicative, riservando spazi per creare nuove proposte nelle giornate di creatività maggiore, e i compiti amministrativi nei momenti nei quali sentiamo il bisogno di riordinare. E potremmo quindi lavorare con più piacere, più energia, in modo più efficace per liberare tempo ed energie per altro, sia in ambito professionale che personale.
Come si può realizzare concretamente questo cambiamento radicale di intendere il modo di lavorare ?
Con un’osservazione attenta, durante qualche mese, dei nostri desideri, punti di forza e di facilità giorno per giorno, in funzione del ciclo mestruale. E pianificando poi gli spazi necessari per seguire il flusso naturale che avviene comunque nei nostri corpi, anche se non ne siamo consapevoli. Possiamo anche approfondire in modo più preciso la conoscenza del nostro ciclo, con il metodo sintotermico. Per molte donne monitorare il ciclo con questa concretezza aiuta a vedere gli andamenti ormonali precisi e come influenzano il loro umore, la presenza eventuale di una sindrome premestruale e le forze da potenziare in ogni fase.
E durante le mestruazioni, serve porre una particolare attenzione?
La questione dei giorni di mestruazione non sono da sottovalutare, e hanno fatto l’oggetto di discussioni, in Germania per esempio, per l’instaurazione di giornate di ferie per quei giorni. Anche questo tema può essere visto come una grande risorsa per le donne : il nostro corpo ci rimanda, ogni mese, un senso del tempo che passa, ma anche un richiamo ad una pausa, ad una maggiore attenzione alle cose da cambiare nella nostra vita.
Ascoltare questo richiamo, che spesso avviene con la sindrome pre-mestruale o i dolori mestruali, ci può dare molti elementi utili, e soprattutto ci invita a prendere una pausa. Di fronte al forte numero di burn-out in ambito lavorativo, fermarci (sotto forma di ferie o di giornate più leggere) ci dà il necessario distacco e riposo che, invece di farci perdere tempo, ce ne fa guadagnare : ricominciamo il mese non solo più serene, felici e riposate, ma con una carica maggiore, idee nuove e molta energia per realizzale in modo più efficace. Visto cosi, quante sfumature ci perdiamo prendendo la famosa pilloletta che ci permette di tirare avanti facendo finta di niente ?
Perché essere una donna realizzata professionalmente si può anche fare con delle modalità al femminile, ancora tutte da costruire.
E in questo modo ci si affaccia ad un mondo molto vasto, al femminile, perché l’autoconoscenza del proprio ciclo può essere approfondito ancora di più, dandoci informazioni sulla nostra salute e come equilibrarla.