In ricerca di gravidanza, sono numerosi i benefici che la pratica yoga può portare alla donna, all’uomo e alla coppia.
Ma questa pratica dello yoga, se può aiutare a migliorare la fertilità della donna, può anche diminuirla se non è fatta correttamente e adattata ad ogni fase del ciclo mestruale.
Vedremo qui le fasi da considerare nel ciclo mestruale e come sostenerle con una pratica yoga corretta. Questa tematica sarà ampiamente dettagliata durante il corso di Yoga per la fertilità per insegnanti yoga.
La prima fase è la fase follicolare.
Si tratta del momento successivo alle mestruazioni, durante il quale le ovaia preparano il futuro ovulo. La durata di questa fase è variabile ad ogni ciclo e ogni donna, a consideriamo per semplificare che duri per circa 7-10 giorni dopo la fine delle mestruazioni.
E’ una fase umida, predominante Kapha. Infatti il collo dell’utero produce il muco cervicale che permette agli spermatozoi non solo di sopravvivere ma anche di entrare ben nutriti e preparati all’interno dell’utero.
In questa fase le posizioni più toniche funzionano bene per stimolare le ovaie e per preparare tutto il sistema riproduttivo ad una bella ovulazione ed a accogliere l’embrione al meglio.
Avviene poi l’ovulazione. Se la donna monitora il proprio ciclo con il metodo sintotermico, può valutare in modo preciso quando ovula e adattare al meglio la pratica. Se non sa quando ovula, o fa affidamento ad altri metodi meno precisi come gli stick, può considerare il 14° giorno.
Subito dopo l’ovulazione inizia la fase progestinica,
che serve a preparare l’endometrio (la parete dell’utero) per favorire al meglio l’annidamento dell’embrione, e lasciargli il tempo di sistemarsi comodamente prima che il corpo invii il segnale della prossima mestruazione. Questa fase, quando è in salute, dura tra i 12 e i 16 giorni. Se desideri saperne di più sulla tua fase progestinica, puoi monitorare il tuo ciclo con il metodo sintotermico.
Questa fase è predominante Pitta: la temperatura si alza per tenere l’eventuale embrione al caldo. Le posizioni indicate sono quelle più dolci che favoriscano l’impianto dell’embrione nell’endometrio. In questa fase il rischio è che alcune posizioni ne favoriscano l’espulsione.
Se non c’è stato concepimento o annidamento, giungono le mestruazioni,
che permettono di rinnovare le pareti dell’utero, per ricreare un nuovo nido accogliente nel ciclo successivo.
Questa fase è a predominanza Vata, con il defluire del sangue. E’ fondamentale in questa fase favorire le posizioni che aiutano alla corretta evacuazione del sangue mestruale. Infatti quando l’utero non è nella sua posizione ottimale, può avere difficoltà a svuotarsi completamente. Questo potrebbe creare un ristagno di sangue, con conseguenti crampi mestruali, ed un indurimento della parete uterina rendendo più difficile l’attecchimento del concepito.
La pratica dello yoga per la fertilità è rivolta alle donne che desiderano effettuare una preparazione pre-concepimento, aumentare la propria fertilità per favorire un concepimento naturale o durante i cicli di fecondazione assistita. In quest’ultimo caso va considerato anche il calendario del protocollo medico per adattare la pratica senza fare danni.
Sei insegnate yoga e desideri approfondire l’argomento per creare dei gruppi di yoga per la fertilità?
Pratichi già lo yoga da tempo, e desideri adattare la tua pratica per aumentare la tua fertilità?
Il corso di approfondimento Yoga per la fertilità ti permette di approfondire, con il rilascio di 10 crediti ECP.
Queste informazioni non si sostituiscono in nessun caso ad un parere, una diagnosi, e cure mediche. Sono fornite a titolo indicativo, per migliorare il benessere intimo e come complemento per il sostegno del corpo. Per qualsiasi dubbio riguardo la tua salute, rivolgiti al tuo medico o alla tua ostetrica.