Questa domanda è molto spinosa. Di fronte all’aumento delle difficoltà durante la ricerca di gravidanza, sempre più coppie sono indirizzate dai medici, anche abbastanza rapidamente, nei centri d’infertilità, nei quali la “soluzione” applicata consiste in varie tecniche che si sostituiscono alla naturale fertilità della coppia.
Si tratta principalmente di:
– IUI: Inseminazione intra-uterina. Gli spermatozoi vengono “capacitati” (ruolo che fisiologicamente compete al muco cervicale) ed inseriti con un apposito catetere attraverso la cervice dentro l’utero.
– FIV, FIVET e ICSI: Fecondazione in vitro. Sono prelevati gli ovuli e gli spermatozoi che vengono invitati ad unirsi in una provetta o uniti direttamente dall’operatore clinico. L’eventuale embrione, che non sempre si riesce ad ottenere, viene trasferito nell’utero, dove cercherà di attecchire. Gli eventuali ulteriori embrioni spesso vengono congelati per tentativi successivi.
– Ovodonazione o donazione del seme : la procedura è la stessa della FIV ma con un gamete (ovulo o spermatozoo) fornito da una terza persona.
Tutte queste tecniche hanno come scopo l’aiuto nella fase del concepimento, cioè quella che porta all’incontro dell’ovulo e dello spermatozoo. Le coppie che potrebbero quindi beneficiare di questo approccio sono quelle che non concepiscono.
Il problema è che le fasi della fertilità fisiologica che permettono infine di tenere un bambino sano nelle proprie braccia sono numerosissime. Il momento del concepimento in sé è solo un piccolo tassello della concatenazione di eventi. Certamente si tratta di un tassello importante, di uno degli avvenimenti più misteriosi e carichi di energia della storia umana. Ma senza tutti gli altri tasselli il concepimento non basta.
Perché se la qualità dei gameti (ovulo e spermatozoo) non è sufficiente, il concepito avrà difficoltà a proseguire il suo viaggio nella vita.
Perché se il concepito non riesce ad attecchire, in quanto l’utero non è pronto ad accoglierlo, dovrà andarsene con la mestruazione successiva.
Inoltre se la fase progestinica non è sufficiente e il corpo luteo non riesce a compiere il suo ruolo di mantenimento ormonale nei primi 3 mesi di gravidanza, questa non riuscirà a proseguire.
Gli effetti concreti sono drammatici e le numerosissime coppie che si rivolgono alla PMA pensano di poter risolvere il problema del mancato concepimento con una logica sostitutiva.
Spesso il vero problema, però, non è il concepimento ma si trova negli altri tasselli della fertilità. Anche in svariati altri tasselli. E quindi le aspettative vengono deluse, con dei tassi di successo della PMA molto bassi.
Le indagini mediche, come vengono spesso effettuate, non permettono di capire in quali di questi tasselli si trovi il problema. E la prassi è quella di consigliare, per default, le procedure sopra descritte.
Un tentativo dopo l’altro, il prezzo da pagare è sempre più alto per le coppie. Le analisi e le procedure, spesso invasive, si susseguono. Il prezzo economico è altissimo e pesa sul bilancio familiare. Il prezzo psicologico di tante speranze molte volte deluse può portare a depressione e problemi di coppia. E il prezzo fisico non è di meno: quando vedo una donna che si è sottoposta a molte procedure di PMA, la sua pancia è sempre gonfia, in un turbinio di disequilibri, difficoltà a smaltire gli ormoni sintetici e emozioni esacerbate.
Fortunatamente esistono delle tecniche di aiuto per le coppie che hanno come obiettivo quello di ripristinare la fertilità, e non di sostituirsi ad essa.
Alcuni medici nel mondo e in Italia si sono specializzati in questo campo con un grande successo nel sostegno delle coppie e del loro desiderio di genitorialità. Queste tecniche mediche si basano integralmente sull’osservazione del ciclo mestruale con i metodi naturali di gestione della fertilità:
– Le analisi vengono effettuate in modo mirato e preciso a seconda dell’analisi della scheda effettuata con l’insegnante del metodo naturale, per decidere quali analisi fare e in quale momento.
– La diagnosi del medico permette poi di proporre un trattamento specifico il cui scopo è il ripristino della fertilità fisiologica di entrambi i partner.
– Il trattamento viene effettuato in momenti precisi del ciclo mestruale, a seconda della scheda di monitoraggio.
– L’efficacia del trattamento è poi valutata sempre controllando la scheda e i relativi andamenti ormonali che si riescono a leggere su di essa.
Purtroppo, al giorno d’oggi, questa conoscenza medica non è integrata né nei programmi dell’Università di Medicina né nella Specializzazione di Ginecologia e Ostetricia. Esistono dei programmi di specializzazione molto validi, ma pochi medici ne sono a conoscenza. La formazione di approfondimento che sto seguendo presso l’Università di Medicina di Lione in Francia (rivolto ai medici, alle ostetriche e agli insegnanti dei metodi naturali di gestione della fertilità) ne è un esempio concreto.
Anche a livello naturale e olistico il sostegno si svolge in modo molto simile, e può essere un aiuto complementare a quello medico per potenziare la fertilità e le probabilità di successo nella ricerca. Anche in questo ambito, rivolgersi a degli operatori competenti e specializzati è fondamentale, per non perdere tempo prezioso ma impegnare le energie al meglio in modo utile ed efficace. Non basta documentarsi su internet, la quantità di informazioni sull’argomento presente online è pari alla sua superficialità dilagante.
Se le coppie in ricerca fossero informate, non ho dubbi che in molti si rivolgerebbero agli operatori specializzati e competenti per accompagnarle nel ripristino della loro fertilità fisiologica e della loro capacità naturale di concepire e portare a termine una gravidanza (a livello medico, ostetrico e olistico).
Se le coppie lo sapessero, avrebbero la possibilità di scegliere di passare meno anni a sopprimere la loro fertilità con dei mezzi artificiali che possono diminuire la loro salute riproduttiva ottimale (come i contraccettivi ormonali e la spirale per esempio), decidendo piuttosto di evitare la gravidanza con un metodo naturale e sicuro (come il Billings e il metodo sintotermico), monitorando con questo stesso metodo la salute ormonale e mestruale e intervenendo in caso di problematiche molto prima della ricerca di gravidanza.
Se le donne ne fossero a conoscenza, anche da giovani qualora soffrano di dolori mestruali o altre problematiche ginecologiche, potrebbero esigere una cura diversa dalla pillola anticoncezionale, al fine di trattare realmente le cause di questi disturbi e non soltanto di mettere in sordina il segnale d’allarme. Per poi eventualmente scoprire, anni dopo, che i disequilibri sono peggiorati e si sono ben radicati nel corpo, con una conseguenza notevole sulla loro fertilità.
Le persone competenti che accompagnano le donne e le coppie in questo percorso sono poche, ma esistono, anche in Italia. Trovarle fa la differenza, e permette di non perdere anni preziosi.
Un buon punto di partenza potrebbe essere quello di rivolgerti all’insegnante del metodo naturale più vicino a casa tua, e chiedere i riferimenti del medico specializzato nel ripristino della fertilità con il quale collabora. Trovi la lista qui: www.confederazionemetodinaturali.it
Cecilia Gautier
Accompagna le donne e le coppie a sostenere naturalmente la loro salute intima e la loro fertilità.